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Virus Zika: cosa fare durante viaggi all'estero

Dopo aver chiarito un po' le idee su cos'è il virus Zika crediamo sia utile spiegarvi cosa deve fare chi va all'estero e a chi affidarsi in caso di necessità.

Come abbiamo spiegato, non ci sono grandi preoccupazioni per buona parte della popolazione mondiale, ma desta molte preoccupazioni il sospetto legame con la microcefalia, quindi il pericolo diventa serio e tangibile nel caso di donne incinte.

L'OMS più volte ha raccomandato alle donne in età fertile di mettere in pratica tutte le misure idonee per scongiurare il contagio e se possibile evitare di recarsi nei posti in cui è presente il virus Zika.

Ma quali sono le zone colpite?


Le zone colpite fortemente sono:
Brasile, Colombia, El Salvador, Guiana Francese, Honduras, Martinica, Messico, Panama, Suriname, Venezuela. Le zone dove si sono verificati casi isolati sono: Barbados, Bolivia, Ecuador, Guadalupe, Guatemala, Guyana, Haiti, Porto Rico, Paraguay, Saint Martin. In Europa, al momento la situazione è sotto controllo, anche se si sono verificati alcuni casi in Danimarca, Gran Bretagna, Italia, Portogallo e Svizzera. Tutti i contagi si sono verificati fuori dai confini europei.

L'elenco aggiornato è presente e consultabile sulla pagina del sito ECDC

Il Ministero della Salute ha divulgato una circolare intitolata “Consigli ai viaggiatori internazionali diretti o provenienti dai Paesi affetti”, nella quale sono elencati tutti i paesi con trasmissione locale confermata.

In caso di gravidanza, presenza di disturbi del sistema immunitario o gravi malattie croniche si consiglia di consultare il proprio medico curante prima di partire.

 

Al vostro arrivo in queste regioni:

in tutti i casi, si prega di rispettare le raccomandazioni delle autorità locali e:

  • avvalersi di misure di protezione individuale contro le punture di zanzara al chiuso e all'aperto, soprattutto dall'alba al tramonto;
  • in caso di gravidanza prestare particolare attenzione e rinforzare le misure di protezione individuale.

 

Al vostro ritorno in Italia:


se nei 21 giorni che seguono il Vostro ritorno si dovessero presentare sintomi compatibili con la malattia da virus Zika quali: febbricola, dolori articolari e muscolari, eruzioni cutanee, congiuntivite a scopo precauzionale contattate il vostro medico di fiducia riferendo del vostro recente viaggio.

Inoltre, le donne in gravidanza che hanno viaggiato in aree in cui è stata riportata trasmissione locale del virus Zika, devono dar notizia del loro viaggio durante le visite prenatali al fine di essere valutate e monitorate in modo appropriato.

 

DLT Viaggi ,11 febbraio 2016

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